Le ricette dei nostri nonni

Il frutto del lavoro di Martina Motta e Sara Michielin creato durante il servizio civile nel 2021. Il bando dell’Unpli assegnava a loro di sviluppare il tema dell’enogastronomia veneta in riferimento ai piatti della tradizione contadina.

Le ricerche nel territorio erano già state effettuate negli scorsi anni dando vita a varie pubblicazioni, per cui si è puntato sulla comunicazione, realizzando un video che illustra come si confezionano le portate di un pranzo della cucina povera locale. Si sono voluti privilegiare gli ingredienti più comuni presenti nelle nostre case: la farina, le uova e il pollo. Sono stati arruolati due volontari, un cuoco, Fausto Carlesso e un videomaker, Mario Fabris e si è allestito un backstage per realizzare un movie che in pochi minuti mostra come sia possibile preparare della pasta fatta in casa che viene poi condita con l’intingolo del pollo cotto in umido. Come dolce, che veniva però confezionato solo di domenica, sono stati preparati dei biscotti di pastafrolla.

La Rotonda delle Badoere

La ricerca di Nicola Milan, avviata nel 2019 ha patito le restrizioni del Covid, ma la Pro Loco lo ha sostenuto nella decisione di declinare il bando regionale dal titolo Tradizioni, eventi e personaggi in Veneto, concentrandosi sulla Piazza Rotonda delle Badoere. Ne è nata una pubblicazione, La Rotonda delle Badoere, disponibile presso la sede della Pro Loco.

L’obiettivo principale che si è cercato di perseguire è stato quello di restituire le voci e le emozioni delle persone che hanno vissuto la piazza. È così iniziata, tre anni fa, la raccolta di una ventina di testimonianze di ex artigiani, commercianti, mediatori, osti e di persone che nella Rotonda sono nate e cresciute. Oggi gli edifici che danno forma alla piazza non hanno più funzione residenziale – le abitazioni non arrivano alla decina – ma sono occupati da attività terziarie. Fino agli anni settanta del Novecento però i portici e il prato erano lo spazio di vita di un centinaio di persone, i piassarotti, che occupavano gli alloggi di cui erano proprietari i conti Marcello. 

La Rotonda era nata come spazio di scambio, di mercato e ha sempre conservato questa vocazione come dimostra il saggio di Rossana Pavanetto contenuto nel volume che, partendo dal Censimento industriale e commerciale 1937-1940 effettuato dal Comune, restituisce la vivacità artigianale e commerciale della piazza negli anni quaranta del Novecento. L’importanza di questo segno architettonico sorto per volontà dei Badoer alla metà del XVI secolo è riconosciuta dal fatto che è stato dichiarato monumento nazionale e come tale è stato oggetto di una importante iniziativa promossa dalla Biennale di Architettura di Venezia del 1985. Il bando voluto da Aldo Rossi e i progetti che vennero realizzati ed esposti nella chiesa di Sant’Antonio sono riproposti da un contributo di Renzo Boin e Luisa Torresan. Nel testo è presente anche una ricca selezione di immagini che percorrono cronologicamente oltre un secolo di vita di uno spazio ancora vivo ma che necessita di essere ripensato, per non essere ridotto, specie nei fine settimana, a parcheggio di centinaia di auto.

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